Pietà Rondanini – Michelangelo Buonarroti

    Negli ultimi anni di vita, pur concentrandosi nei doveri di architetto e soprattutto nella costruzione della cupola di San Pietro, Michelangelo dedica le estreme fatiche a una gruppo scultoreo in marmo, la Pietà Rondanini, conservata nel Castello Sforzesco e di recente sistemata in una nuova, apposita collocazione, progettata dall’architetto Michele de Lucchi nelle sale dell’antico Ospedale Spagnolo. A 89 anni Michelangelo si spinge verso nuove frontiere dell’immagine, abbandona la consolidata impostazione della Madonna seduta e ci lascia questo gruppo tutto verticale, con il corpo di Cristo che scivola e la Madre che tenta inutilmente di tenerlo dritto, in un disperato rifiuto della morte. Lo scultore rinuncia, così, alla perfezione del corpo e alla sua eroica bellezza, trasformando il Cristo morto in emblema di sofferenza. La posizione dei corpi di Maria e Gesù ad altezze diverse sembra suggerire l’intrecciarsi di più momenti della vicenda di Cristo: deposizione dalla Croce, seppellimento, addirittura Resurrezione, nel dissolvimento del corpo del Figlio nell’abbraccio materno. 
    Ultima, incompiuta opera di un genio, la Pietà Rondanini esce dai binari della storia dell’arte, supera le barriere dello stile e delle convenzioni, è eternamente presente e attuale. Michelangelo dà gli ultimi colpi di scalpello alle gambe di Cristo fino a tre giorni prima della morte, che avviene il 18 febbraio 1564.