Castello Sforzesco – Museo d’Arte Antica

    Grande raccolta d’arte antica, estesa su 15 sale (Corte Ducale), con testimonianze che vanno dal IV secolo al Rinascimento. I beni del Museo traggono la loro origine da due istituzioni: il Museo Patrio di Archeologia, di fondazione statale (1862) e il Museo Artistico Municipale, voluto dall’amministrazione civica (1878). A seguito del restauro architettonico e funzionale del monumento sforzesco, il patrimonio mobile dei due enti venne unificato dando vita al Museo Archeologico e Artistico proposto nelle sale della Corte Ducale aperte al pubblico il 10 maggio del 1900. Una seconda memorabile inaugurazione avvenne il 12 aprile del 1956 e con il nome di Museo d’Arte Antica è iniziata una nuova fase dedicata all’esposizione permanente delle sculture e dei monumenti architettonici che contrassegnano l’arte lombarda dall’Alto Medioevo fino al pieno Rinascimento.
    Il patrimonio del Museo d’Arte Antica è costituito in larga misura da materiali lapidei: statue, membrature architettoniche, monumenti celebrativi e funerari. Tranne rari esemplari, l’intera raccolta proviene da edifici e da strutture innalzati entro la cerchia delle mura medioevali di Milano. La visita al museo inizia passando attraverso il portale Pusterla Urbica, uno degli antichi accessi delle mura medioevali della città e prosegue con testimonianze d’arte romana, paleocristiana, romanica e bizantina, cui appartiene la magnifica Testa dell’imperatrice Teodora databile al VI secolo. A rappresentare il romanico lombardo, il magnifico Monumento sepolcrale di Bernabò Visconti realizzato da Bonino da Campione, mentre il fregio figurato di Porta Romana testimonia della vita civile di Milano in epoca medievale. La Madonna col Bambino di Jacopino da Tradate introduce nella Sala XI la scultura lombarda fra gotico e Rinascimento; il Quattrocento continua ad essere rappresentato dagli affreschi della Cappella Ducale e dalla Sala delle Asse leonardesca (in restauro), Sale X e XII, nonché dal Portale del Banco Mediceo di Sala XIV e dal Monumento funebre di Gaston de Foix di Sala XV.