Casa Atellani – Leonardo Vigna

    Di fronte al Cenacolo di Santa Maria delle Grazie, su corso Magenta si affaccia la quattrocentesca Casa degli Atellani. Proprio qui abitò Leonardo da Vinci mentre lavorava alla realizzazione de l’Ultima Cena. Gli Atellani erano una famiglia di cortigiani sforzeschi ai quali Ludovico il Moro, anni prima, aveva donato due case con l’intento di rendere la Basilica di Santa Maria delle Grazie il mausoleo del proprio casato, gli Sforza e di costruire un quartiere residenziale dove insediare i suoi uomini più fedeli. Casa Atellani ebbe il suo periodo di splendore fra il 1490 e il 1535 (data della morte dello Sforza) come testimoniano le 214 novelle scritte da Matteo Bandello, nelle quali la casa o gli Atellani sono spesso citati. Nel 1919 fu acquistata dal senatore Ettore Conti, il quale ne affidò nel 1922 la trasformazione al genero, l’architetto Piero Portaluppi, figura di riferimento per l’architettura milanese. Conservandone l’originario stile rinascimentale, Portaluppi la ristrutturò unendo le due corti attraverso un atrio porticato, ne ridisegnò la pianta interna, riportò alla luce gli affreschi che ne decoravano le sale e risistemò il giardino, in una parte del quale, cresceva la cosiddetta “vigna di Leonardo”. Si trattava di un vitigno di Malavasia di Candia, che cresceva nei campi confinanti con l’attuale giardino della Casa degli Atellani, nell’area che apparteneva allora alla vigna grande di San Vittore. Ludovico il Moro, duca di Milano, nel 1498 la regalò a Leonardo da Vinci, allora suo artista di corte. Essa era larga 59 m e lunga 175 m, per un totale di quasi 16 pertiche, oltre un ettaro di terreno. Dopo la caduta del Moro, Leonardo si trasferì in Francia, ma non si dimenticò mai della sua vigna, tant’è che nel suo testamento la lasciò in parti uguali a Giovanbattista Villano, suo fedele servitore, e all’allievo prediletto Gian Giacomo Caprotti, detto il Salaì. Oggi, dopo quasi seicento anni, grazie all’aiuto dell’Università di scienze agrarie di Milano, di Confagricoltura, della Fondazione Piero Portaluppi e dei proprietari di Casa Atellani sono stati effettuati degli scavi grazie ai quali è stato recuperato il vitigno originario con il quale si è ridato vita nel giardino della casa alla “vigna di Leonardo”.
    In occasione di Expo 2015 giardino e casa sono stati aperti al pubblico, che può finalmente scoprire e conoscere uno dei tanti tesori nascosti nelle corti e nei giardini delle case private di Milano.