Milano bombardata 5 giorni dopo l’entrata in guerra dell’Italia

Gli inglesi considerano Milano un obiettivo strategico, essendo la città più industrializzata d’Italia, perciò decidono di avviare sul capoluogo lombardo un bombardamento sistematico appena 5 giorni dopo l’entrata in guerra dell’Italia. I primi bombardamenti sono notturni e gli obiettivi sono essenzialmente “civili” nel tentativo di portare a una resa immediata la popolazione. Questa viene avvisata dell’arrivo dei bombardieri da una prima sirena che suona con trenta minuti di anticipo sull’attacco, seguita da una seconda più potente che precede di pochi minuti i primi sganci di bombe. I cittadini dovrebbero avere così il tempo di rifugiarsi nelle cantine degli stabili o negli androni tenuti obbligatoriamente aperti dai portinai. Milano, nel 1940 viene attaccata dal cielo in giugno, nelle 2 notti fra il 15 e il 17; in agosto, nelle notti fra il 13 e il 14, il 15 e il 16 (con bombardamenti concentrati nelle vie Sarpi, Settala, Moscova, e viale Padova –), il 18 e il 19 (sganciate 14 bombe, colpiti gli stabilimenti Innocenti a Lambrate, Caproni e aeroporto Forlanini-idroscalo), il 24 e il 25, il 26 e il 27; in dicembre, la notte fra il 18 e il 19 (colpita la via Col di Lana).