“Madonna del libro” al Poldi Pezzoli

Fra tutti i capolavori della sua casa-museo, Gian Giacomo Poldi Pezzoli aveva una particolare predilezione per questo dipinto, che prende nome dal grande libro miniato sfogliato da Maria. Le indagini scientifiche hanno messo in evidenza l’uso di materiali pregiatissimi: oltre all’oro zecchino utilizzato per le aureole e per altri dettagli ornamentali, il manto della Madonna è interamente realizzato con un colore a base di lapislazzuli sminuzzati. È probabile che il dipinto fosse destinato a una delle più importanti famiglie di Firenze. Come spesso avviene in Botticelli, l’idealizzata bellezza della Madonna, dai lunghi capelli biondi, è sfiorata da un’ombra di malinconia: il presagio della futura Passione di Gesù prende forma nei piccoli chiodi della Croce che il Bambino tiene in mano, e nella coroncina di spine intorno al polso. L’esecuzione di alcuni dettagli fa ritenere che Botticelli sia stato affiancato da un eccellente collaboratore, forse Filippino Lippi.