Ludovico Sforza, Il Moro
ll duca Ludovico Maria Sforza, detto “il Moro” si impone come l’ambizioso signore di uno Stato ricco e in piena espansione, forte di una rete commerciale estesa in tutta Europa. Solo quartogenito del padre Francesco Sforza, Ludovico diventa prima duca di fatto e infine di diritto, con una determinazione per conquistare il potere pari solo alle sciagurate iniziative che lo portarono alla rovina. La famiglia Sforza, subentrata ai Visconti alla guida del Ducato, aveva avviato una rapida e impressionante politica di rinnovamento della città, coinvolgendo architetti e artisti di varie parti d’Italia. Simbolo della potenza ducale è il grande Castello Sforzesco, baluardo difensivo ma anche raffinata reggia rinascimentale. Ludovico il Moro, grande promotore di iniziative architettoniche e urbanistiche, è anche il committente dell’Ultima Cena e della Sala delle Asse, i dipinti murali del suo coetaneo Leonardo da Vinci. Nel 1491 sposa Beatrice d’Este, figlia del duca di Ferrara. Nel 1499 lo stato di Milano viene conquistato dai francesi: dopo un tentativo di riconquistare il potere, Ludovico viene portato in esilio nel castello di Loches, dove morirà dopo otto anni di prigionia. Per Milano hanno inizio 360 anni di dominazione straniera.