Gli ebrei milanesi ora pregano in Guastalla

La Comunità ebraica di Milano inaugura in via della Guastalla la sinagoga di Milano, su progetto di Luca Beltrami. La sinagoga centrale è la sede del rabbinato centrale e segue il cosiddetto “rito italiano”. Fu edificata nel 1892, su progetto di Luca Beltrami, l’architetto autore dei restauri del Castello Sforzesco e della sistemazione di piazza della Scala. La comunità ebraica di Milano contava allora soltanto mezzo secolo di vita, poiché gli ebrei, da quando erano stati cacciati da Milano (1597), in città venivano soltanto a sbrigare i loro commerci. Fu con l’Unità d’Italia che presero a stabilirsi in quello che stava velocemente diventando il centro economico e industriale più importante della Lombardia, tanto che nel 1890 la Comunità israelitica contava più di 2000 iscritti. Il modesto oratorio di via Stampa 4 risultava ormai inadeguato. Per la costruzione del nuovo e monumentale tempio la Comunità acquistò un terreno nel cuore della città eaffidò l’incarico della costruzione al Beltrami, l’architetto di grido di allora. L’area a sua disposizione era un rettangolo di 1150 mq che si affacciava con un fronte di circa 37 m sulla via Guastalla. La Comunità imposte al progettista una serie di vincoli: mantenere il fronte arretrato rispetto alla strada, orientare la sinagoga lungo l’asse est-ovest per ragioni liturgiche, prevedere un ingresso principale che introducesse a un vestibolo con lavabi rituali e due ingressi secondari laterali per raggiungere il matroneo riservato alle donne. Non esistendo una tradizione ebraica cui fare riferimento per il progetto, l’architetto seguì il filone eclettico, caratterizzando l’edificio con elementi bizantini e arabeggianti, come si può notare dalla facciata monumentale – unico elemento originale tuttora esistente – impreziosita da mosaici azzurro e oro, leggermente rientrata e separata dalla strada da una lunga cancellata. Per l’interno, Beltrami scelse uno schema a tre navate, con l’aron posto nell’abside, la tevà davanti, oltre a un pulpito e un palco per l’organo. Le due ali laterali, più basse, presentavano finestre ad arco decorate, mentre al centro, come gli era stato richiesto, si trovava il grande portale affiancato da semicolonne e sormontato da un grande arco che include le tre finestre al piano superiore e termina in alto con l’immagine scolpita delle tavole della legge. Il Tempio di via Guastalla fu inaugurato il 28 settembre 1892, dopo solo un anno di lavori, e divenne subito parte integrante del paesaggio cittadino a dimostrazione dell’avvenuta “emancipazione” degli ebrei. L’originale impianto del Beltrami rimase tuttavia distrutto durante i bombardamenti del 13 agosto 1943, ma, nonostante le difficoltà che la Comunità si trovo a fronteggiare alla fine della guerra, già nel 1947 fu deciso di far rinascere la grande sinagoga. Fu indetto un concorso per soli architetti ebrei. Lo vinsero ex equo Manfredo D’Urbino ed Eugenio Gentili Tedeschi. I due architetti rinnovarono completamente l’impianto del tempio: collegarono la superstite facciata a un edificio a prisma, sormontato da una cupola; sulle pareti aprirono 24 finestroni, alti e stretti e movimentarono l’edificio su 3 diversi livelli: il piano leggermente rialzato della sala di preghiera, su cui si affaccia il matroneo soprelevato, e da cui scende al piano interrato nel quale sono collocati un moderno auditorium (intitolato a Giancarlo Jarach) e un piccolo oratorio. Nei locali degli uffici rabbinici contigui alla Sinagoga centrale fu collocato un altro piccolo oratorio (la Schola Carlo e Gianna Shapira). Il nuovo edificio, nello stile “razionalista” che caratterizzò l’architettura italiana del dopoguerra, fu ultimato nel 1953. Punto di incontro di una Comunità sempre più numerosa, la sinagoga fu ristrutturata nel 1997. Pur conservando i volumi, Piero Pinto e Giancarlo Alhadeff trasformarono profondamente l’interno. Furono aperti nuovi finestroni sui due lati principali e il soffitto fu rialzato nella parte centrale del matroneo, ma l’elemento più caratterizzante di quest’ultimo intervento sono le vetrate multicolori delle 23 finestre, opera dell’artista newyorkese Roger Selden. Oggi la sinagoga di via Guastalla – chiamata dal 1993 Tempio centrale Hechal David u-Mordechai – è il principale luogo di culto della comunità ebraica di Milano.