Francesco Hayez

Formatosi a Venezia nel ricordo della grazia settecentesca e nell’ammirazione (ricambiata) di Antonio Canova, dopo un giovanile soggiorno a Roma, Hayez svolge gran parte della sua lunga vita artistica a Milano. Lungo le tappe della sua pittura, distribuita in un arco di sette decenni, si possono via via riconoscere molti momenti dell’evoluzione dell’arte ottocentesca italiana. Hayez si trasferisce a Milano nel 1820 ed entra come docente nell’Accademia di Brera, che dirigerà per quarant’anni e dove si conserva il suo studio. Dotato di una perfetta tecnica, Hayez si dedica in modo particolare alla realizzazione di grandi scene storiche, in cui vibra un dichiarato sentimento romantico: gradito alla corte viennese, ritrae l’imperatore e affresca la volta della sala delle Cariatidi nel Palazzo Reale di Milano (distrutta dai bombardamenti nel 1943). Inserito negli ambienti intellettuali milanesi, in dialogo con Alessandro Manzoni e Giuseppe Verdi, Hayez riesce a trasfondere nelle sue opere un sentimento morale e civile. Alla sua scuola si formano generazioni di pittori lombardi, dal tardo neoclassicismo fino al verismo del tardo Ottocento. Il Bacio è una delle opere più ammirate e riprodotte fra i capolavori della Pinacoteca di Brera.