Casa Boschi di Stefano diventa museo

Casa museo Boschi di Stefano raccoglie, testimonianze straordinarie della Storia dell’arte del Novecento italiano.
Una volta abitata dalla coppia Antonio Boschi e Marieda Di Stefano, Casa Boschi Di Stefano Museo è aperto al pubblico dal febbraio 2003. La collezione, donata al Comune di Milano nel 1974, rappresenta una straordinaria testimonianza della storia dell’arte italiana del XX secolo – comprendente pitture, sculture e disegni – dal primo decennio del Novecento alla fine degli anni Sessanta.
La Casa-Museo è collocata in una palazzina realizzata all’inizio degli anni Trenta del Novecento dall’Architetto Piero Portaluppi. Gli ambienti, ripristinati dal Comune di Milano, sono stati allestiti ed arredati a cura della Fondazione Boschi Di Stefano, costituita nel 1998.
Negli undici spazi espositivi, le opere sono state distribuite adottando un criterio di successione cronologica e di selezione qualitativa curato da Maria Teresa Fiorio ex Direttore delle Civiche Raccolte d’Arte di Milano, con arredi scelti per la loro consonanza storica.
All’ingresso si trovano i ritratti dedicati ai coniugi Boschi e le ceramiche della stessa Marieda, indi attraverso un corridoio con tele di Severini e di Boccioni si raggiunge la “sala del Novecento italiano” con opere di Funi, Marussig, Tozzi, Carrà e Casorati. Nella “sala Sironi”, interamente dedicata all’artista, sono presenti sculture di Arturo Martini. Il successivo ambiente comprende il Gruppo di Corrente, sette Moranti e sei De Pisis. In un piccolo corridoio sono riuniti i Chiaristi, mentre proseguendo la visita si giunge nella sala degli “Italiens de Paris”: Campigli, Paresce, Savinio con L’Annunciazione (1932) e de Chirico con La scuola dei gladiatori (1928). La “sala Fontana” propone un prezioso insieme di venti lavori, mentre le ultime due stanze sono riservate ai postcubisti picassiani, agli spazialisti, ai nucleari e ai pittori informali, fra cui Piero Manzoni con i celebri Achrome.