San Maurizio al Monastero Maggiore è una chiesa milanese di origine paleocristiana, ricostruita nel Cinquecento e già sede del più importante monastero femminile della città appartenente all’ordine benedettino. Definita da Vittorio Sgarbi la “cappella Sistina” di Milano, vanta all’interno un vasto ciclo di affreschi di scuola leonardesca.
La chiesa dell’ex Monastero Maggiore fu iniziata nel 1503 non solo per la cittadinanza ma anche per le monache di clausura, a cui era impedito un contatto con il pubblico. Ecco da cosa deriva la singolare divisione della chiesa in due metà: da un lato la parte pubblica rivolta verso la strada, separata dall’altra parte da un tramezzo, il cosiddetto Coro delle Monache, riservato invece alle sole religiose.
Ma la vera straordinarietà del complesso di san Maurizio, risiede nella decorazione interna: alle pareti e sul soffitto un tripudio di dipinti, stucchi, affreschi invadono lo spazio, sia nella parte pubblica sia nel Coro delle Monache. Bernardino Luini, artista leonardesco e la sua scuola sono gli autori che vi operarono dal 1522 al 1529, ritraendo storie di santi, parabole, episodi della vita di Cristo e biblici.
Una straordinaria espressione della pittura rinascimentale lombarda, quindi, che nel corso degli anni ha necessitato di restauri importanti ma che ancora oggi si conserva dignitosamente.
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