Nel 2006, grazie allo spirito di iniziativa e all’impegno di un appassionato collezionista, Umberto Di Donato, nasceva a Milano, nel suggestivo quartiere Isola, il Museo della Macchina da Scrivere: 200 pezzi comprese alcune macchine da calcolo. Oggi, a distanza di dieci anni, la collezione ammonta a 1800 macchine, tra cui alcune antichissime (la Caligraph 1882 made in Usa), alcune storiche (la Williams del 1887 che ispirò l’avventura di Camillo Olivetti in Italia), alcune appartenute a personaggi famosi della storia del nostro Paese (Francesco Cossiga, Camilla Cederna, Matilde Serao, Carmen Covito e altri ancora). Il museo si trova in un ambiente raccolto dove le macchine da scrivere, originali e restaurate, sono visibili in ogni dettaglio e soprattutto “toccabili”: è una miniera di curiosità, uno spazio dedicato agli appassionati della macchina da scrivere, con modelli introvabili. Dalla macchina cinese degli anni Venti con un’infinità di ideogrammi a quella che scrive in arabo; dall’Olympia risalente alla Seconda Guerra Mondiale con il carattere delle SS (un apposito tasto), fino ai modelli giocattolo come la macchina da scrivere fuxia di Barbie.
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